Caso Gregoretti: l'imputazione a carico di Matteo Salvini

27.02.2020

di Tommaso Aiello

Lunedì venti gennaio 2020 la Giunta per le Immunità del Parlamento ha concesso l'autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Matteo Salvini per il caso Gregoretti, richiesta dal Tribunale dei Ministri di Catania, nella sua qualità di Ministro dell'Interno pro tempore. La decisione è stata presa dopo che la votazione ha avuto come risultato la parità dei voti favorevoli e quelli contrari e di conseguenza non è stata approvata la proposta del presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, che consisteva nel diniego dell'autorizzazione a procedere nei confronti del senatore leghista. Successivamente il 13 febbraio 2020 si è votato in Senato l'ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia e Forza Italia che voleva ribaltare la decisione presa dalla Giunta, non concedendo l'autorizzazione a procedere. Per essere approvato, il suddetto o.d.g avrebbe dovuto ricevere la maggioranza assoluta dei componenti del senato ma così non è stato: il verdetto è stato di 152 voti contrari e 76 favorevoli, di conseguenza Matteo Salvini potrà essere rinviato a giudizio per il caso della nave Gregoretti.

I fatti per i quali è stata richiesta l'autorizzazione a procedere risalgono al luglio del 2019. La nave Gregoretti, nave della Guardia Costiera italiana, il 25 luglio 2019 ha soccorso al largo di Lampedusa 50 migranti, a loro volta tratti in salvo dal peschereccio "Accursio Giarratano" e ha fatto salire a bordo altri 91 migranti che erano stati soccorsi da una nave di pattuglia della Guardia di Finanza; entrambi gli interventi di soccorso sono avvenuti in acque di "ricerca e soccorso" (c.d. SAR) maltesi. La Gregoretti si è poi diretta verso Lampedusa dove sono state fatte sbarcare sei persone che necessitavano di cure mediche mentre per le 135 persone rimanenti è arrivato il divieto di sbarco dal Viminale.

Visto il divieto di sbarco, la nave ha ormeggiato al molo Nato di Augusta in attesa che venisse concessa l'autorizzazione. Nella sera del 29 luglio è stato permesso lo sbarco a 15 minori, il 30 luglio è stata disposta un'ispezione igenico-sanitaria dal procuratore di Siracusa Fabio Scavone ed il 31 luglio, dopo essere stati sei giorni a bordo della nave, i 116 migranti rimanenti sono stati fatti scendere in Italia. Successivamente sono stati trasferiti nell'hotspot di Pozzallo per le procedure burocratiche di identificazione e smistamento nei cinque paesi europei che avevano dato la disponibilità per l'accoglienza dei migranti: Francia, Germania, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda, così 134 migranti sono stati distribuiti mentre 50 sono rimasti in Italia ma non a carico dello Stato bensì della Conferenza Episcopale Italiana (Cei). Il Tribunale dei Ministri di Catania ha accusato Salvini di sequestro di persona aggravato "per avere, nella sua qualità di Ministro dell'interno, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 131 migranti di varie nazionalità a bordo dell'unità navale "B. Gregoretti" della Guardia Costiera italiana dalle ore 00.35 del 27 luglio 2019 sino al pomeriggio del 31 luglio 2019. In particolare, il sen. Matteo Salvini, nella sua qualità di Ministro, violando le Convenzioni internazionali (Convenzione SAR, Risoluzione MSC 167-78, Direttiva SOP 009/15), non consentendo senza giustificato motivo al competente Dipartimento per le Libertà Civili e per l'Immigrazione - costituente articolazione del Ministero dell'Interno - di esitare tempestivamente la richiesta di POS (place of safety) presentata formalmente da IMRCC (Italian Maritime Rescue Coordination Center) il 27 luglio 2019, bloccava le procedure di sbarco dei migranti, così determinando consapevolmente l'illegittima privazione della libertà di quest'ultimi, costretti a rimanere in condizioni pisco-fisiche critiche a bordo della nave "B. Gregoretti" ormeggiata al porto di Augusta fino al pomeriggio del 31 luglio, momento in cui veniva autorizzato lo sbarco. Fatto aggravato dall'esser stato commesso da un pubblico ufficiale e con un abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate, nonché per esser stato commesso anche in danno di soggetti minori di età.", è questa la motivazione maturata nella camera di consiglio del Tribunale di Catania - sezione reati ministeriali, il 28 novembre 2019.

Dopo il via libera del Senato, il lavoro ora spetta al procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che il 21 settembre aveva già presentato al tribunale dei ministri di Catania la richiesta di archiviazione del caso negata dallo stesso tribunale etneo ad inizio dicembre . L'ex ministro dell'interno sarà giudicato da una sezione ordinaria del tribunale di Catania, come previsto dalle leggi costituzionali 1/1989 e 11/1953. Il tribunale dei ministri dovrà trasmettere le carte a Zuccaro per la prosecuzione del procedimento contro l'ex ministro e il procuratore della Repubblica dovrà richiedere il rinvio a giudizio che verrà valutato dal giudice dell'udienza preliminare (gup). Se quest'ultimo disporrà il rinvio a giudizio, Salvini verrà processato da una sezione ordinaria del tribunale di Catania. Come previsto dalla legge cost. 1/1989 l'imputato non potrà essere giudicato dai magistrati che hanno fatto parte del tribunale dei ministri che ha indagato sul leader della Lega, altrimenti si andrebbe incontro ad un caso di "pre-giudizio"; per gli eventuali e successivi gradi di giudizio si andrà in Corte d'Appello e in Cassazione.

Oggi la giunta per le immunità avrebbe dovuto votare sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso dell'ong spagnola Open Arms (divieto di sbarco per 107 migranti) richiesta dal Tribunale dei Ministri di Palermo, ma la seduta di voto è stata rimandata al prossimo 10 marzo alle ore 13 a causa dell'impossibilità ad essere presente del senatore leghista Luigi Agussori, in quarantena volontaria nella zona del Lodigiano; lo ha reso noto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, al termine della riunione della giunta per il regolamento. Infine degli elementi emersi negli ultimi giorni potrebbero avere rilevanza anche nel caso Gregoretti: la terza sezione della Corte di Cassazione ha dato ragione a Carola Rackete nei giorni scorsi. La Corte ha riconosciuto come corretta l'azione di approdo della Sea watch a Lampedusa forzando il blocco navale della finanza lo scorso 26 giugno, "agì correttamente in adempimento del dovere di soccorso in mare". Le motivazioni depositate il 20 febbraio in Cassazione rappresentano un ulteriore problema per il leader del carroccio, in vista del voto della Giunta per le immunità sul caso Open Arms e dell'udienza preliminare del processo per il caso Gregoretti.

Matteo Salvini non è vittima di nessuna persecuzione fatta ad opera della magistratura, quest'ultima ha avviato un'indagine rispettando in tutto e per tutto le procedure previste dalla legge e dalla Costituzione.

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